Architetture immaginarie



 
Se avete pensato anche solo per un attimo che queste architetture fossero reali, beh, vuol dire che qualcosa davvero non va nell'architettura del XXI secolo! Siamo ormai abituati da oltre un decennio a sbalordirci di fronte ad azzardi architettonici che sfidano le leggi della gravità. Grandi sculture urbane che popolano le città e che attirano i turisti e l'interesse delle riviste di architettura ormai ridotte a riviste di moda. E' questo il solo futuro che vediamo di fronte a noi? In tempi di crisi così profonda, è giusto spendere dieci volte di più per innalzare strutture, la cui stabilità è certamente calcolata, ma che appaiano paradossali e azzardate solo per stupire i fruitori e portare pubblicità alle ArchiStar? E' forse proprio questo sentimento che ha portato il fotografo spagnolo Victor Enrich a immaginare tali edifici con una tecnica di elaborazione delle immagini così realistica? Bravo Victor.

LA CERAMICA E IL PROGETTO AL MAXXI DI ROMA



Lunedì 1 Luglio 2013, al MAXXI di Roma, evento premiazione organizzato da Edi.Cer.spa, "La Ceramica e il Progetto". Intervengono Cherubino Gambardella, Michele Capuani e Sebastiano Brandolini, moderati da Aldo Colonetti.

http://www.laceramicaeilprogetto.it/

OPEN DESIGN ITALIA


Open Design Italia, è un concorso-mostra-mercato internazionale che esplora in maniera inedita il panorama nazionale ed internazionale dell’autoproduzione: una nuova modalità di fare design in cui l’attività creativa - progettare, pensare - è direttamente collegata all’attività produttiva.
MARZO 2013 - OPEN DESIGN ITALIA A TORINO
Dal 2 al 10 marzo 2013 ToBEeco a Torino ospita OpenDesignItalia ed alcuni dei suoi vincitori delle varie edizioni.
Andrea Zausa e Piquattropunto, vincitori dell'OpenDesignItalia 2012 ed infine Acquacalda, vincitore dell'edizione 2011.

I vincitori di Open Design Italia a TO.LAB
Gli oggetti dei designer AcquacaldaAndrea Zausa e Piquattropunto saranno inoltre presenti dal 1 al 16 Marzo,  presso TO.LAB, lo store torinese che seleziona e vende oggetti autoprodotti e di design industriale di alta qualità. (http://www.opendesignitalia.net/2012/)

La Bellezza interiore è di chi la contempla

Mostra di Arti figurative nel quadro del progetto "La Bellezza Interiore" volto a valorizzare la figura artistica ma anche umana della poetessa Alda Merini. Ospiti Giuliano Grittini fotografo, Andrea Guerzoni pittore che dipinge gli aforismi e Valentina Mazzei scultrice che presenterà un’opera inedita il busto della poetessa, oltre alle artiste roveretane Roberta Raffaelli e Raffaella Baldessarri.

http://www.facebook.com/events/167987273310668/

"La bellezza, come il desiderio, non ha né cause, né misure: semplicemente emerge e ci viene incontro, nell'intreccio tra mondo interno e mondo esterno e grazie alla nostra capacità di immaginazione.

L'unica cosa di cui possiamo divenire colpevoli è di non accoglierla quando imprevista si presenta, nelle piccole e nelle grandi cose, e infrange le barriere dei canoni e il dominio del consueto, donandoci finalmente e ancora una volta la possibilità di aumentare noi stessi e di sentire il mondo".

Ugo Morelli, 19 gennaio 2012

EVENTO ALL'ARA PACIS, LA VERGOGNA DEL COMUNE DI ROMA

L'EVENTO DI CUI SOTTO E' STATO ANNULLATO SENZA ALCUN AVVISO. DECINE DI PERSONE, TRA CUI IL SOTTOSCRITTO, SONO RIMASTE FUORI ALL'ARA PACIS IN ATTESA DI ASSISTERE AD UN EVENTO CHE NON HA MAI AVUTO LUOGO. IL COMUNE DI ROMA NON SI E' PREOCCUPATO DI COMUNICARE IN ALCUN MODO L'ANNULLAMENTO DELLA SERATA.

ROMA, 27 gennaio 2012 – L'Ara Pacis, una delle più straordinarie testimonianze dell'età imperiale e tra i monumenti simbolo di Roma, compie gli anni, più di duemila ormai. Per questo domenica 29 gennaio, a partire dalle ore 19, sarà rievocata la cerimonia storica dell’inaugurazione, celebrata dall'imperatore Augusto nel 9 a.C. Dopo poco più di duemila anni, il Gruppo storico romano, con i suoi soci in costume, farà rivivere, come in un vero e proprio viaggio nel tempo, la cerimonia con cui venne inaugurata l’Ara della Pace. (http://www.romagiornoenotte.it)

CONCORSO PIAZZA ALCIDE DE GASPERI, GROTTAFERRATA (ROMA)

CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA ALCIDE DE GASPERI IN GROTTAFERRATA | ROMA

PROGETTISTI: ARCH. GABRIELE MAZZEI, ARCH. ADRIANO PALMARINI

La Piazza Alcide de Gasperi in Grottaferrata si configura attualmente come uno spazio aperto alla confluenza del Corso del Popolo con Via A. Santovetti, Via Roma e Via Bartolomeo Gosio; uno spazio connotato dall’attraversamento veicolare lungo un percorso sinusoidale, separato da parcheggi a raso mediante quinte alberate, che lascia alla cittadinanza pochi e frammentati spazi pedonali e di socializzazione.
I chioschi che servono specialità culinarie locali, per le quali anche da Roma partono gli avventori, trovano una collocazione non rispondente ad un qualche ordine precostituito e pertanto non configurano all’interno della piazza un preciso ambito per l’aggregazione ed il convivio all’aperto.
Quanto sopra detto non consente alla piazza di delinearsi quale continuum spaziale del tessuto storico e del suo asse, il Corso del Popolo, che in essa confluisce senza alcun riscontro spaziale o formale.
PROPOSTA
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova piazza che si configuri quale spazio urbano ben definito e fruibile, in grado di accogliere il flusso pedonale proveniente dal Corso del Popolo e di offrire ambiti spaziali e funzionali interconnessi, destinati alla socializzazione, alla ricreazione, alla compartecipazione della vita cittadina.
Tale obiettivo è stato perseguito attraverso i seguenti interventi:
1. configurazione della Piazza quale ideale prolungamento del percorso della città storica mediante la creazione di un polo attrattivo collocato prospetticamente rispetto all’asse principale dell’abitato storico (es: scultura “musicale” con emissione sonora prodotta da caduta di acqua o dal vento o dall’interazione con i fruitori della piazza);
2. inserimento di specifiche funzioni collegate al tempo libero, alla cultura, alla ricreazione e al convivio mediante le quali individuare 4 zone prevalenti all’interno dello spazio che appare attualmente disarticolato: Mangiare, Guardare, Giocare, Ascoltare;
3. riduzione del traffico veicolare, che attraversa la piazza e la occupa con i suoi numerosi parcheggi a raso, mediante la realizzazione di un parcheggio interrato raggiungibile per mezzo di percorsi stradali alternativi e conseguente ampliamento degli spazi pedonali.
La vastità dello spazio oggetto dell’intervento offre l’opportunità di prevedere un parcheggio interrato multipiano, che per rispetto della consolidata piantumazione esistente ne segue il profilo dell’apparato radicale. L’accesso a tale parcheggio è stato individuato in Via dell’Artigianato ad una quota inferiore ed in posizione remota rispetto agli ambiti funzionali della piazza. A tal proposito, l’edificio di proprietà comunale, attualmente ad uso di botteghe artigiane, si ipotizza sottoposto a recupero e restyling per renderlo idoneo a svolgere la nuova funzione affidatagli di accesso al parcheggio.
Gli ambiti funzionali della nuova piazza sono adibiti rispettivamente ad area per il ristoro, spazio espositivo per mostre temporanee con luoghi di soggiorno all’aperto, parterre per eventi culturali (teatro, musica, performances artistiche, comizi) e spazio ludico per i bimbi. Tali ambiti, separati dalla strada carrabile di collegamento tra la Via Roma, Via A. Santovetti e Via Bartolomeo Gosio, sono collegati con un attraversamento a raso che si attesta su un’area compresa tra lo spazio ludico e l’”arena” per eventi culturali, lasciata intenzionalmente libera e adattabile a funzioni diverse (manifestazioni sportive, mercatini domenicali…etc). Parallelamente a tale asse, viene identificato un percorso che ha origine dalla gradinata di accesso alla piazza da Via dell’Artigianato e individua, nell’intersezione con l’asse del Corso, il baricentro della piazza connotandolo per mezzo di un elemento scultoreo/monumentale che diviene principale polo attrattivo visibile dal Corso del Popolo. La differente tessitura della pavimentazione e l’utilizzo di materiali non omogenei rispetto agli ambiti funzionali circostanti, consentono la immediata individuazione di tali percorsi connettivi, in posizione antagonista con l’asse principale dell’abitato storico.
L’identificazione dei quattro ambiti funzionali avviene tramite piccole scarpate erbose lineari, piuttosto che mediante vere e proprie barriere, consentendo quindi la creazione di nuovi “margini” che rendono la piazza di progetto difficilmente riconducibile a quella attuale, fatta eccezione per il giardino nel settore sudest della piazza la cui configurazione ad anfiteatro, generata dall’alberatura esistente, ha suggerito la naturale vocazione ad ospitare manifestazioni musicali/teatrali o comizi politici.
Contiguo a tale ambito vi è quello per l’intrattenimento ludico dei bimbi che è stato ripensato sia nella disposizione e fornitura dei giochi, sia per il trattamento della pavimentazione con l’utilizzo di pavimenti anti-trauma variamente colorati, generanti un’atmosfera vivace e giocosa. Una fitta siepe verso la strada separa fisicamente i bimbi dal percorso pedonale e poi dalla strada, mentre le panchine sul lato libero fungono da barriera controllata dai genitori. L’allargamento del marciapiede, in corrispondenza del fabbricato d’angolo con Via A. Santovetti, recupera, attraverso l’illuminazione pubblica disposta in filari, le dimensioni spaziali dell’imbocco del Corso del Popolo, instaurando con esso un rapporto di contiguità/continuità. Dall’altra parte della strada si trova l’area adibita al ristoro, occupata in parte da una struttura fissa o a carattere stagionale adiacente al bar “Il Cavallino” ed in parte da “chioschi” per la vendita di specialità culinarie con possibilità di degustazione a tavolino grazie ad arredi fissi collocati in un’area adiacente (terrazza) ad oggi inutilizzata. L’arredo urbano assume in questo ambito, e in quello limitrofo una valenza estetica oltreché funzionale che caratterizza la piazza come operazione perfettamente collocata nella contemporaneità. Non si tratta di oggetti di “design” variamente disposti nello spazio, ma si configurano come effettivi elementi costitutivi dello spazio urbano circostante, ne delimitano gli ambiti con vere e proprie quinte e ne accentuano direzioni e/o centralità. Il corpo ad “L”, contiguo al giardinetto geometrico su base quadrata, assume il valore simbolico di spazio porticato, definendo il confine tra la piazza pubblica e la dimensione più privata e quasi domestica di un “chiostro” contemporaneo. La vista, da lì, spazia attraverso una cortina in filari di Cerris Siliquastrum verso una galleria espositiva, che si duplica in uno specchio d’acqua a raso pavimento, dilatando lo spazio e capovolgendo l’ordine degli elementi.
LE PAVIMENTAZIONI
Il progetto di riqualificazione della Piazza Alcide De Gasperi è imperniato sulla riduzione del rapporto tra la superficie dedicata alla viabilità su strada e le aree pedonali, che vengono ad assumere un maggior rilievo, donando un’elevata qualità al paesaggio urbano di questa porzione di territorio comunale. La “ferrata”, dalla quale il comune deriva il proprio nome, è stata utilizzata come griglia per la scansione delle pavimentazioni , con un orientamento preciso secondo l’asse dell’abitato storico. Su tale griglia, ottenuta mediante incroci di lastre in travertino che individuano al loro interno campi in calcestruzzo, sono stati posizionati gli elementi di design e di arredo urbano. Alla scansione precisa, quasi monotona, del piano di calpestio, qua e là si contrappongono le rotazioni dei manufatti che rompono la “regola” per seguire l’orientamento dei caseggiati circostanti o l’orientamento solare più opportuno. Gli assi di percorrenza e gli attraversamenti pedonali sono stati ipotizzati invece in lastre di basaltina grigia a spacco, la cui tessitura perpendicolare all’asse del Corso sta a suggerire il senso di dilatazione dell’area pedonale all’interno della piazza.
GLI ARREDI
Gli arredi sono stati progettati secondo i criteri della eco-compatibilità e del basso impatto ambientale. I chioschi di prodotti alimentari, il “chiostro” ed il “tunnel espositivo” sono pensati con una struttura reticolare in ferro rivestita da doghe curvate in legno tecnico (50% farina di legno proveniente da materiale di riciclo, 50% resine). Lo stesso legno tecnico appare, sotto forma di elementi trafilati a sezione tonda, su panchine e tavoli realizzati in piattine di ferro curvate.
L’ILLUMINAZIONE
L’illuminazione svolge un ruolo fondamentale nella determinazione degli spazi, nell’individuazione dei percorsi e delle aree di sosta. I corpi illuminanti, tutti a tecnologia LED, sono montati su supporti dal disegno essenziale e non riconducibile a stilemi presenti all’interno del nucleo urbano storico. Nella semplicità delle linee, ottenute con tubolari in alluminio, manifestano il loro carattere contemporaneo e dove necessario, con l’aggiunta di diffusori a paralume, concorrono ad infondere agli spazi pubblici un’ atmosfera domestica. Alcuni lampioni sono inoltre forniti di dispositivo eolico per la alimentazione alternativa degli stessi corpi illuminanti (zona espositiva nel settore nord-est della piazza.
Una lunga pensilina per il ricovero dei taxi, grazie al rivestimento in pannelli fotovoltaici di ultima generazione, fornisce la tensione necessaria al funzionamento degli apparecchi illuminanti a bassissimo consumo. Questi tuttavia, possono essere alimentati, all’occorrenza, tramite la rete elettrica locale.

CONCORSO LICEO FARNESINA | ROMA

PROGETTISTI: ARCH. MARIA CARLA CIRAVOLO, ARCH. GABRIELE MAZZEI, ARCH. ADRIANO PALMARINI

Il progetto proposto trova i suoi cardini nei seguenti punti: il corretto rientamento degli spazi didattici per massimizzare gli apporti solari positivi, intercettando l'irraggiamento estivo attraverso sporti in facciata e schermature brise-soleil; la disposizione organica delle aule intorno a spazi di relazione e non come semplici serie disposte su corridoi; la realizzazione di un nodo di distribuzione tra edifici nuovi e l'esistente e, percorsi protetti senza interferenze con il traffico carrabile e con le aree di pertinenza del micro-nido; l'uso di materiali ecosostenibili (legno lamellare, composti di fibre di legno e PVC riciclato, pannelli in sughero); la pre-climatizzazione dell'aria con ventilazione naturale mediante convogliamento dell'aria esterna in tubazioni in PVC interrate a contatto con il terreno a temperatura costante.

Pubblicato nella COLLANA CONCORSI a cura di Paola Di Giuliomaria | PROSPETTIVE EDIZIONI 2011